Quanto siamo rispettosi del clima della terra?
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Quanto siamo rispettosi del clima della terra?

Questo innalzamento provoca la rottura dalle piattaforme di ghiaccio di enormi iceberg. Le microplastiche fanno parte della nostra catena alimentare. L’inquinamento dell’aria uccide in modo silenzioso. La giornata della terra è ormai una corsa contro il tempo in tutto il mondo per tagliare l’inquinamento e la dipendenza dai prodotti fossili. I gas serra sono in continuo aumento, e non si placa la tendenza.


Questa battaglia viene sollecitata dagli scienziati sulla necessità di cambiare registro nello sfruttamento delle risorse naturali e nell’inquinamento, altrimenti le minacce della stessa natura potrebbero portare a disastri ancor più gravi.


È quasi come se Madre Terra avesse qualcosa da dirci. Ci sta avvertendo da sempre, ma noi non ascoltiamo. Giorni, come la Giornata della Terra dovrebbero sollecitare il ricordo a tutti noi, lo stato attuale del nostro pianeta, il nostro pianeta è in crisi. Dovremmo avere cura della nostra terra per 365 giorni all’anno. Non possiamo vivere senza la natura. È impossibile svegliarsi ogni giorno senza rendersi conto di quanto sia fantastico essere vivi e vivere sulla Terra.


Tra tutti i pianeti là fuori, abbiamo avuto la fortuna di essere su questo pianeta verde e blu pieno di meravigliosi ecosistemi che sono unici, stimolanti e vivificanti. Ogni nostro respiro, il nostro cibo e l'acqua, la nostra stessa esistenza provengono dalla natura.  La nostra stessa sopravvivenza dipende dalle leggi della natura che lavorano perfettamente insieme e in armonia. Abbiamo bisogno di foreste e oceani sani per regolare l'aumento della temperatura globale.


Abbiamo bisogno di un clima stabile per propagare l'agricoltura e nutrire il mondo. Abbiamo bisogno che gli animali e le specie vegetali prosperino perché gli ecosistemi funzionino pienamente. Affinché la vita sulla Terra continui ad esistere, abbiamo bisogno che la natura faccia ciò che sa fare meglio: sostenere la vita che ospita. Con tutto il rumore e le distrazioni della vita moderna, non siamo riusciti a riconoscere questo fatto notevole e diamo l'ambiente per scontato. Ogni nostra azione ha un impatto sull'ambiente.


Quanto siamo consapevoli della nostra impronta biologica sulla terra. Essa misura la quantità di terra e mare biologicamente produttivi. Non è altro che uno strumento utilizzato dai governanti, dalle imprese e dalle istituzioni per rispondere a domande specifiche sulle risorse. In parole povere lo sfruttamento della terra. Se fossero tutti più consapevoli, soprattutto i governanti, allora il futuro del genere umano potrebbe uscire dall’enorme casino nel quale ci siamo andati ad immischiarci.


Potremmo partire dalle nostre abitudini alimentari il quale rispecchia il consumo globale di risorse ad esso interconnesse. Quello che noi mangiamo ha un impatto sul clima.


La terra appartiene a tutti dal letame nascono i fiori, dal petrolio nascono le guerre!


Per anni abbiamo dato per scontato che l'ambiente fosse una risorsa infinita a nostra disposizione, una «merce per l'umanità».  I nostri bisogni si sono trasformati in desideri e ancora desideri, aiutati dal marketing e dalla pubblicità. Attualmente, i circa 8 miliardi di persone consumano il 60% in più delle risorse naturali della terra. Dovremmo chiederci se Madre Terra riesca a sostenerci ancora per quanto? Forse avremmo bisogno di un’altra terra per produrre quello che ci serve. Basterebbe analizzare l’impronta biologica di ogni regione della terra. La deforestazione selvaggia dell’amazonia, il vero polmone verde, oggi si riduce giorno dopo giorno. Nel silenzio di tutti, si uccidono ecosistemi. Il consumo eccessivo ha portato a bruciare a radere al suolo anche altre foreste pluviali per avviare la produzione di olio di palma e soia oppure la produzione di carne e latticini. Gli oceani sono ormai quasi vuoti di pesce o sono sull’orlo di esserli. Se non ci fermiamo, per far si che Madre Terra si rigeneri rischiamo il caos. Il nostro appetito insaziabile del mondo ci porterà ad una maggiore insicurezza alimentare in futuro.  Siamo dipendenti dei combustibili fossili e dei suoi prodotti i quali hanno inquinato gran parte dell’ecosistema della terra. La plastica la troviamo ovunque, nelle foreste, in strada, nei fiumi, nella catena alimentare, ci sono isole di plastica nei mari e negli oceani. Soprattutto la plastica monouso si trova ovunque, anche in spazi inimmaginabili. Gli scienziati che aderiscono a diversi progetti lanciano costantemente enormi gridi di allarme. Oggi le emissioni di CO2 hanno raggiuto limiti elevatissimi. Portando all’attenzione dei governi questi dati per far si che possano legiferare in materia. In futuro ci sarà un aumento della temperatura, rendendo il clima ancora più intollerabile e scatenerebbe secondo delle previsioni eventi metereologici ancora più estremi. Il cambiamento dovrebbe essere green, un nuovo stile di vita per tutti, l’attenzione all’ambiente, le nostre responsabilità verso l’impronta biologica che vogliamo lasciare. Oggi non si fa altro che parlare della salvaguardia del pianeta, degli ecosistemi o altro, si combattono i bracconieri, i pescatori di frodo con tutte le problematiche che comportano sulla biodiversità del nostro Pianeta. Dico Nostro in quanto dovremmo essere tutti noi a rispettare la pluralità a partire dall’uomo e dai suoi diritti sia esso di un’altra etnia o religione, la priorità dovrebbe essere il sociale, la cultura per fare informazione, creare lavoro. La maggiore consapevolezza porterebbe a migliorare l’intero ecosistema. Il primo ad averne benefici sarebbe l’uomo, solo se l’uomo ritornerebbe ad amare sé stesso e chi lo circonda.

Dobbiamo ripristinare la nostra Terra.


Anche se può essere resistente, dobbiamo dare alla Madre Terra una pausa, dobbiamo offrirle un'ancora di salvezza. Dobbiamo smettere di trattare l'ambiente come una merce e come una risorsa infinita, perché farlo sarebbe fatale. Con questa 'nuova normalità', dobbiamo imparare a riconnetterci con la natura e considerare l'ambiente in tutto ciò che facciamo. Se c'è qualcosa da imparare dalla pandemia, è che i governi devono spostare le loro priorità e investire sulla salute umana e planetaria per rendere il mondo resistente agli shock futuri.


Può essere vecchia e complessa. Ma senza dubbio, la Terra è un bel posto e vale la pena lottare per lei.

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