Ascolto amorevole
Non comunicare con qualcuno porta a sofferenza, tutti ne soffriranno di questo attimo di non amore. Quando noi non ci ascoltiamo o nessuno ci ascolta ignorandoci non ci comprendiamo e non verremo mai compresi. Siamo dei siluri lanciati da un sottomarino pronti a colpire, pronti ad esplodere, pronti a far male con parole poco amorevoli verso noi stessi e verso gli altri. Basterebbe imparare a respirare per far si che ognuno di noi si ascoltasse nel proprio profondo. Dedicarsi qui 30 minuti al giorno per ascoltarci in profondità ci diamo una possibilità di poterci trasformare e riportare il sorriso nel nostro essere, nel nostro cuore. Così gli occhi sorrideranno insieme al nostro volto. In tanti abbiamo perso la capacità di sentirci, di ascoltarci, di usare la propria parola amorevole prima con noi, poi con il mondo che ci circonda. La frenesia del presente ha reso tutti noi sterili all’ascolto ed al sentirsi. Facendo si che viviamo nella solitudine dei numeri primi. Il nostro essere egoista verso noi stessi e poi verso gli altri ci ha resi sterili di emozioni da condividere. Quanti di noi si sentono non amati, soli all’interno del proprio nucleo familiare. Frequentiamo le poche persone che conosciamo? Oppure preferiamo lo stare in solitudine soprattutto di sera sdraiati su un divano a vederci l’ennesima serie tv che ci appassiona? Passano gli anni, i mesi, i giorni ci ritroviamo a parlare da soli. Finché un giorno troviamo il coraggio di andare da un terapista, sperando che anche quest’ultimo potrà ascoltarci non giudicando il nostro operato, ma ahimè parecchi di loro soffrono di questo ascolto non amorevole, di solitudine. Questo fa si che nemmeno la persona che dovrebbe aiutarci non è in grado di ascoltarci profondamente come vorremmo noi.
Il ruolo di un professionista dell’ascolto oppure di una persona che sappia ascoltarci, loro devono usare il verbo dell’amore, la comunicazione non violenta, fatta di pacatezza, abbandonando il sentiero dell’irritabilità. Si sentono tante persone comunicare in modo violento usando parole acerbe. Noi che dovremmo usare l’arma della gentilezza, dell’amore non riusciamo a ristabilire l’amore tra noi ed il mondo e la felicità all’interno di esso.
I grandi credi parlano di essere saggi e compassionevoli, ma la realtà è nulla di tutto questo. I potenti della terra fanno qualcosa per alleviare le sofferenze altrui? Sanno ascoltare i bisogni della gente? Sanno sentire la loro anima? Sanno sentire i lamenti di dolore del mondo che ci circonda? Sanno ascoltare i suoni amorevoli di madre natura?
Anche loro come noi avremmo bisogno di praticare dei cammini alla riscoperta del nostro profondo, del nostro essere più consapevoli, dovremmo praticare la compassione. Essere delle persone empatiche, non giudicanti, sensibili, simpatici, essere tolleranti con la sofferenza. Essere attenti, all’immaginario e al ragionamento.
Ascoltare chi si ha difronte senza dar lui nessun consiglio o esprimere dei giudizi. Far si che questa persona possa esprimere la sua sofferenza ecco questo è l’ascolto compassionevole. Far si che quest’atto di compassione rimanga nel cuore di chi ascolta per tutto il tempo che l’altro manifesti il proprio disagio con le parole ed il corpo. L’arte dell’ascolto non deve provocaci, irritazione o rabbia altrimenti l’energia indispettita diventa veleno, facendo inspirare ed espirare in modo consapevole, quest’energia infetta. Non è lo scopo di un ascolto amorevole fatto con compassione. Qualsiasi cosa l’altra persona dica, anche se irrita il mio mondo, anche se ci condanna e ci incolpa, noi dobbiamo continuare a stare li seduti, calmi e respirare in modo consapevole ascoltando e sentendoci coscientemente presenti.
Quando non sentiamo questo allora cerchiamo di esser più coerenti e congrui con noi stessi e verso l’altro, invitando l’altra persona a continuare un altro giorno. Se vogliamo migliorare il mondo come tutti noi desideriamo, lo dobbiamo liberare dalle innumerevoli bugie che ci diciamo, soprattutto chi ha il potere, ha il dovere di essere una persona credibile. Praticare delle camminate nell’ascolto profondo e una respirazione consapevole, potremmo migliorare il nostro mondo, quello degli altri ed il futuro del pianeta. Solo così possiamo ristabilire la capacità di ascoltare in modo consapevole.