«L’ amore»
Lascati scrutare dai tuoi racconti
il tempo scorre verso il delta
i tuoi tristi sorrisi, li conisci.
Non ti conviene versare lacrime
non sono sempre uguali,
il tuo sguardo accattivante
dolce Nera ti lascia volare.
Giuochi con il cuore,
me lo hai guarito
lasciti guardare, lasciati amare
tu sei l’amore, ecco il nostro pacifico
siamo due lacrime di gioia
in mezzo a questo oceano.
Il vento ci avvolge strengendoci
in cerca di un momento
per dirti, quante volte ti ho perso
in questo universo,
seguo le stelle, la luce del lampo
la vita che si apre all’amore.
E quasi amore,
mille volte, è sempre quasi amore
infiniti sguardi che scrutano il cuore
sorissi unici ed irripetibili
e quasi amore
tante, tantissime paure nel manifestarsi
ed un sottile intreccio
dove l’essere scricchiola
la passione nutre l’abbraccio
e quasi amore.
Lasciati guardare nelle tue radici
chiamami amore, con la leggerezza
di una rondine, mentre il suo stridere
annuncia la nostra primavera,
e quasi amore
una stupenda bolla d’aria in un pacifico
oceano dove l’amore mette memoria
brividi, scintille di un abbraccio
di un conattto
di un desiderio interminabile
di amarti, e quasi amore.
Trattenerci, per la paura di volare
dammi la mano, saltiamo insieme
nel vuoto immenso troviamo l’amore
un sottile intreccio di calore
dove ogni paura si sciogle
nel cuore, dell’amore
la sua fiamma rimane eterna
in questo universo, fatto d’amore.