«L’ amore»
Bild/Illu/Video: Luciano Ragazzo

«L’ amore»

Lascati scrutare dai tuoi racconti

il tempo scorre verso il delta

i tuoi tristi sorrisi, li conisci.

Non ti conviene versare lacrime

non sono sempre uguali,

il tuo sguardo accattivante

dolce Nera ti lascia volare.

Giuochi con il cuore,

me lo hai guarito

lasciti guardare, lasciati amare

tu sei l’amore, ecco il nostro pacifico

siamo due lacrime di gioia

in mezzo a questo oceano.

Il vento ci avvolge strengendoci

in cerca di un momento

per dirti, quante volte ti ho perso

in questo universo,

seguo le stelle, la luce del lampo

la vita che si apre all’amore.

E quasi amore,

mille volte, è sempre quasi amore

infiniti sguardi che scrutano il cuore

sorissi unici ed irripetibili

e quasi amore

tante, tantissime paure nel manifestarsi

ed un sottile intreccio

dove l’essere scricchiola

la passione nutre l’abbraccio

e quasi amore.

Lasciati guardare nelle tue radici

chiamami amore, con la leggerezza

di una rondine, mentre il suo stridere

annuncia la nostra primavera,

e quasi amore

una stupenda bolla d’aria in un pacifico

oceano dove l’amore mette memoria

brividi, scintille di un abbraccio

di un conattto

di un desiderio interminabile

di amarti, e quasi amore.

Trattenerci, per la paura di volare

dammi la mano, saltiamo insieme

nel vuoto immenso troviamo l’amore

un sottile intreccio di calore

dove ogni paura si sciogle

nel cuore, dell’amore

la sua fiamma rimane eterna

in questo universo, fatto d’amore.

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