Quante volte… piange la Palestina
Quante volte ho sentito dirti? Perdona
Quante volte ho immaginato di cancellare? Perdona
Quante volte ho rivisto il passato? Perdona
Quante volte ho dovuto superare le difficoltà,
andare avanti era triste, le incapacità
il respiro, il battito di una ciglia, vivere,
strascichi di urla, di bombe, di parole come proiettili
della morte, che continua a bussare
quante volte porti dietro il peso! Perdona
Quante volte bimbo ti è stato impedito di essere felice? Perdona
L’ errore, gli orrori di un quotidiano, difficile da attraversare
quanti momenti ardui, l’unica amica una lacrima,
affilatissima katana.
Quante volte continui a respirare attimi
disonesti, il peso di un macigno nel presente.
Non importa quante orme hai lasciato,
quante ne devi fare per andare avanti
nell’abbracciare il sole di domani
nel miglior modo possibile, rialzarti e perdonati.
Bimbi senza un sorriso,
quante volte è stato promesso loro un abbraccio
quante volte il nemico rideva, con l’arma in pugno
quante volte il bambino ha perdonato
per un songo di una vita, felice dove mille
arcobaleni risplendevano sui cieli della Palestina
.
Il potere dell’uomo,.... distrugge il presente
ci definiscono, ci insegnano a fare diversamente.
Rimuginarci, senza imparare, lucide le armi impugnate
parlano come in passato, il presente, si ridipinge di morte
dal cilindro magico Dio ha dato grande ispirazione,
avanti, uccidiamo non siamo sazi
la libertà, un grande freno alla felicità
impedisce di vivere la vita che sognano
tanti bimbi palestinesi, tanti bimbi israeliani.
Nati per sorridere insieme, giocare insieme,
essere felici insieme,
impugnati i fucili, all’offesa si risponde.
Perdona te stesso, perdona il nemico diventerà amico
il potere è un errore sociale commesso
perdona chi impugna un’arma bimbo
perdona chi ti ha ferito, perdona chi uccide,
perdona, il perdono guarisce le ferite
perdona con la forza del cuore,
Dio come hai scatenato odio, scatena l’amore
ogni bimbo ha diritto all’amore, sia esso palestinese
fa che risusciti a vita nuova, lascia che si alimenti il coraggio
Dio, lascia guardare al futuro con speranza
impugnano ancora le armi, sono arrabbiati, amareggiati
Dio cancella il loro passato, unisci le cicatrici in loro
non lasciar alimentare i vecchi versi di Caifa,
continuano a farsi del male, continuano a sentire dolore.
Perdonali, perdonali, perdonali per il massacro
i loro sguardi volti al cielo, le loro mani fredde
penetrano il silenzio di chi piange,
la parola tremante avvolge lo sguardo della notte
il tuo dolore Dio, la nostra fragilità.
Fratelli le vostre grida di morte sono nel vento
tra le foglie ed i raggi del sole vagano nel tempo
atmosfera di tristezza anche lassù
un attimo di tempo, un angolo di tempo sarò
un sorriso, una sottile lacrima
scalderà i cuori Palestinesi.
Quante volte piange… la Palestina!