Notte di fine estate
Bild/Illu/Video: Luciano Ragazzo

Notte di fine estate

Maria: Che brezza magnifica? Domandò dopo un lungo silenzio

Le navi dei pescatori illuminate dalle loro lampare sembrano lucciole volteggiarsi tra le onde sinuose. Un po’ distante da Maria, Filippo intona con la chitarra, Anna e Marco di Lucio Dalla… portando allegria, mentre tutti in coro cantavano, intorno al falò.

Lo scoppiettio del legno faceva si che la fiamma si ravvivasse.

Il falò sulla spiaggia lascia sognare tutti, ognuno si cerca la sua prima stella e la rincorre con gli occhi dove ogni sogno si illumina nel cielo stellato d’agosto. Con un po’ di ritardo arriva Andrea col passo mal fermo, e il sorriso allegro, mentre la sua ombra si allunga, illuminata dalla fiamma del falò, si adagia tra le mille piccole dune.

Angela tutta rannicchiata, coperta da una giacca di jeans dorme, mentre il fuoco la riscalda.


Andrea chiese dove fosse Maria?

Maria un po’ più distante dal gruppo, rispose: Sono qui a riva.

Andrea le chiese se poteva raggiungerla?

Maria per un attimo rimase immobile senza parlare… le sue ciglia corrugate e lo sguardo fisso dinanzi a sé, mentre il mare, le onde trascinate da una leggera brezza estiva e la luna che si specchiava nell’acqua. Quasi come volesse truccarsi per un appuntamento imminente.


Andrea si chinò per prendere un telo da mare… Maria con una voce tremante gli disse che poteva raggiungerla…

Andrea fece alcuni passi verso di lei, girò gli occhi sullo sfondo la costa illuminata dalle mille luci soffuse dei paesini, ridisegnavano tutta la costa Jonica donandole molta sinuosità, mentre la luna da lassù si inebriava di tutto quello splendore. Il mare, il rumore delle onde rubava gli occhi di Andrea che scorrevano sui colori della notte, come se fossero degli acquarelli. In un attimo, alza gli occhi aggrottando la fronte ed entra nel suo sogno.

Il paesaggio raccontava, il volare verso le terre del silenzio, abbracciavano la notte dove il vociferare delle onde, era il perfetto sottofondo musicale di quel dipinto.

Andrea: Maria va bene se porto due birre?

Maria: Si…


Lei alzo gli occhi verso la luna appesa nel cielo.

Sono le due del mattino disse Maria.

Questa brezza rinfresca il cuore…

Maria lascio andare il suo sguardo con la risacca, in quello sguardo c’erano numerosissime domande di una donna che voleva rivolgere alla persona che per lei era importante.

Chi sa… com’è l’Amore? Chiese alla luna?

Nel frattempo, Maria si gira verso Andrea con un movimento sinuoso che modellò il suo viso, elegante di donna. Si passo una mano sulla guancia ed i suoi folti capelli castani, e fisso in volto Andrea e i suoi grandi occhi scuri ben aperti.

Egli era dritto, quasi immobile, sorrise, il suo viso illuminato dalla luna, gli donava calore, eleganza, ed i suoi capelli lunghi che scendevano sulle spalle.

Di cosa mi vuoi parlare? Le chiese con voce tremante Maria dopo un breve silenzio.

Si.


Dai siediti qui accanto a me.

Andrea volse un’occhiata sugli ombrelloni e le seggiole, ingombri di giocattoli e altri arnesi.

Rispose: Grazie.

Scacciando la paura Andrea disse: Ti chiedo scusa, se disturbo. Arrossendo impercettibilmente.

Chinando il capo.

Scusami Maria, la mia irruenza. Mi premeva parlarti… stasera.

Maria lo guardo in modo penetrante e domandò:

Cosa mi vuoi chiedere?

Mi piace stare con te, parlare con te, confidarmi con te… mi piacciono i tuoi occhi blu. Con voce tremante e timida: Mi piace il tuo animo gentile!


Ella impallidì

Lui gli disse di tranquillizzarsi.

Maria si sdraiò sul telo da mare, tutta imbarazzata sul viso, coi capelli sciolti. Perché mi dici questo, ora?

Perché il mio cuore ribelle non può più soffrire e avresti potuto essere inquieta per me.


Maria rimase a fissarlo con straordinaria energia.

Perché ti piace il mio animo gentile?

Andrea sorrise -un sorriso che nascondeva la timidezza su quel viso sensibile- e rispose tranquillamente.

Sei unica Maria, la tua grazia è immensa e provo amore per te. Ed il tuo universo trova spazio dentro me.


Maria si passo la mano sul viso.

…Mentre, un po’ più distanti Filippo e gli altri continuavano a cantare dietro le note strimpellate sulla chitarra, il gruppo cantava in modo sciolto quasi fosse un veglione.

Maria era presa da mille brividi, che scorrevano sulla schiena…

Esclamo sibilando un timido: Si…

Ah, mi vuoi dire che provi qualcosa per me, dopo che mi avevi detto di non vederci più.


Un sorriso agitato nascondeva la sua irrequietezza.

Andrea la fisso, le guardo il viso, con aria appassionata prese la sua mano che era sul viso, e si sedettero uno difronte l’altro. Perdonami, disse Andrea non potevo tormentarmi nel non dirti quello che provo. Lei si avvicinò, posando la sua testa sul suo petto. Tutti sanno che sei un ragazzo unico e questo lo sai anche tu. Mentre lei accavalla le gambe.


Scusami, sono delle piccole debolezze. Disse Maria un po’ pallida, e cercando di sorridere.

Un attimo di silenzio. Poi Maria inizio a giocherellare con la sabbia sulle sue gambe; Andrea dondolava con la schiena: entrambi guardavano la luna che illuminava il cielo.

Lei riesce quasi a sentire il profumo dei pini… Andrea si spoglia della sua timidezza ed abbraccia Maria… dopo un attimo di silenzio Andrea gli sussurra dolcemente nell’orecchio «ho il cuore a mille». Lei abbandonata sul suo petto in mezzo a mille granelli di sabbia, appagata di quell’istante appassionato.


«Mmh.»

«Abbracciami Andrea.» Una nota di sorpresa.

Percepisco il tuo sorriso Maria. Si gira verso di lui e lo abbraccia stretto donandogli un bacio sulla guancia.

Alza la testa, verso le stelle, ed una lacrima di gioia scende lungo il suo viso.

Andrea rialzò gli occhi su di lei, e ascoltava in silenzio, il suo canto desideroso di amore.

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