La telefonata
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La telefonata

Quando Giulia scende dalle scale correndo trova la sua bici, la prende ed inizia a pedalare intanto, ricomincia a piovigginare.

«Visto che questa pioggerellina mi fa così bene, voglio pedalare ancora lungo il fiume» dice Giulia.


Ogni tanto incontra qualcuno o chi si affaccia dal bar per controllare il tempo. Ma questo suo atteggiamento piace al suo cuore. «La parole di nonna mi hanno scosso un po’. Dodo è così caro con me, premuroso, unico direi. Dopo tanto tempo, ho trovato qualcuno che mi faccia ridere e far stare bene. Accentandomi per come sono. Be’, oggi ho voglia di guardare fuori dal mondo sotto questa pioggerellina, tutto diventa più chiaro!»


«Cresce questa agitazione pensando a ieri sera, alle parole di nonna! Se vedo dentro il mio cuore, vedo serenità!» e fa un cenno con la mano e parla sottovoce per non farsi sentire. Quelle confessioni sono sue, intime, le condivide con il suo essere donna, con la sua intimità e la natura circostante.


«Guardati come sei cresciuta! Sei donna?»

«Sì, in effetti sono una donna adulta.».

Per Giulia è una grande soddisfazione, riconoscersi in quelle parole ed emozioni che escono fuori dal suo cuore.

È domenica mattina. Giulia termina la sua lunga pedalata, sono circa le nove del mattino e sino ad oggi pomeriggio si riposerà, dormendo tanto aggrovigliata tra le lenzuola. Giulia si porta di nuovo con sé il libro che sta leggendo. Non vede l’ora di mettersi nel letto e fantasticare tra le riga del suo nuovo libro, siccome pioverà tutta la giornata allora quale scusa trovare per sognare.


Nel cielo ci sono delle nuvole nere sparse un po’ di qua e un po’ di là. Controlla il suo barometro sopra la sua scrivania.

«Brutto tempo oggi…» dice il suo barometro mentre, il suo cuore sorride. «Qui piove, ma nel quartiere dove abita Dodo starà piovendo? Provo ha telefonargli ora...mentre il cuore trema, la mano pigia invio» Sente il suo cuore agitarsi, non sa più cosa fare, voleva leggere, non gli va di stare sola, avrebbe voglia di essere abbracciata e di sentirsi vicina a qualcuno.


Dodo abita dall’altro lato della città, e gli acquazzoni estivi si sa come sono… da un lato piove mentre dall’altro c’è sole e cielo azzurro. Giulia non sa cosa fare…, ma riascoltando le parole della nonna trova la forza di chiamare Dodo.


«Ciao Dodo, come stai? Qui piove li da te?» Dodo «Qui per fortuna il cielo è libero dalle nuvole, infatti scrutando dalla finestra ci sono dei grandi nuvoloni, in direzione di casa tua. Senti perché non vieni qui, organizziamo una passeggiata lungo qualche sentiero, cosa ne pensi?» Giulia «Allora io porto una bottiglia di vino e facciamo un giro lungo il “sentiero dell’amore”». Dodo sorpreso che la sua amica abbia accettato, non vede l’ora, manifestandogli tutto l’apprezzamento. Giulia esce di corsa mettendo la bottiglia nel baule della sua auto. Nel frattempo, chiama la nonna e la ringrazia per averla sostenuta ed ascoltata, informandola che ha trovato la forza di uscire da quel mondo privo di luce e d’amore.


La domenica pomeriggio lo trascorro quasi sempre in questo modo: aggrovigliata nelle mie lenzuola a leggere il libro da me scelta per sognare, dietro le parole, mentre oggi pomeriggio, sarò lungo il sentiero dell’amore con il suo amico Dodo a scrutare l’orizzonte. Stamattina sulla mia bici, con il mio cuore in tumulto a scrutare il cielo alla ricerca di un raggio di sole, mentre tante nuvole cariche di pioggia, rigeneravano il mio essere donna e poi corro incontro al potere del mio cuore, il potere dell’amore.

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