Sulla spiaggia di sera parte II
«Odio, dover esercitare il controllo sull’amore. Avrei bisogno di un po’ di ironia. Sapermi prendere in giro da sola.» Lo guardo dritto negli occhi e lui regge il mio sguardo, impassibile. «Sento il cuore accelerare, ed arrossisco, per fortuna è sera.» «Mi chiedo come mai ha tutto questo effetto piacevole sulla mia persona, mi denuda con gli occhi, il cuore. Mi travolge con il suo sguardo. I suoi occhi mi hanno fulminato. Spero tanto che non la smetta e che sia lui ad abbracciarmi.» «Nelle mie fantasie lui è presente, mi domina, acquisendo un potere immenso.» Ora sussurra qualcosa con la sua voce vellutata. Lo continuo a guardare. Sono distratta dalla mancanza di amore che lui manifesta ora. Glielo faccio notare… in modo confuso. «Mi scuso.» Mi sento tutta agitata. Lui mi fa sentire una bimba. Ci riprovo. Il vortice dei pensieri porta tutto giù nel profondo, dove tutto diventa puro. La mia compassione mi denuda dell’amore che provo. Il valore dell’amore mi porta li dove voglio, tra le sue braccia e lo spirito dell’amore reagisce a tanta indecisione, a tanto controllo che mi uccide. Anche il profumo di questa magnifica serata muta. Il giglio di mare mostra tutta la purezza. I suoi prodigi cresceranno con gli amori, consumati ogni notte, alla sua ombra.
Come in un giardino sbocciano i gigli di mare, qui sulla riva sbocciano gli amori illuminati dallo spirito. Gli vorrei urlare di stingermi ora, di baciarmi ora, di darmi ora il suo amore, il suo peso poggiato sul mio seno. La mia forza cresce nel chiedergli quello che voglio. E lo farò crescere nel mio cuore, nel mio giardino. Come tanti gigli di mare crescono senza erba, come tanti gigli di mare che si dissetano con l’umidità della brezza serale, la sua rugiada sarà adornata da un abbraccio dal risveglio del sole ogni mattina. Entro nel mio paradiso, dove tanta bellezza si trasforma in forza, dove il peso della paura si alleggerisce e senza più meditare su gli chiedo con voce balbettante: «Hai amato?»
Lui risponde con voce carezzevole: «Il cuore non si controlla, i pensieri non si controllano, e se la paura non serra la lebbra, il dialogo dell’amore fluisce come un torrente sino al suo delta. Non ho amato nessuna, voglio amare te, impariamo a mostrarci per come siamo, mostriamo il nostro amore come il trionfo dei nostri cuori abbondanti di meravigliosa purezza.»
Faccio un sospiro irritato, e io chino la testa mortificata. «Mi sento confusa, anzi incuriosita da lui.» Gli chiedo scusa per questi attimi di confusione. Ritorna il sorriso sui nostri visi mentre, il cuore martella nel petto, e le guance le sento infuocate. Mi sciolgo i capelli con un po’ di nervosismo. Lui mi guarda ed impallidisco ancora. Balbettando gli dico: «Ehm… dai non guardarmi, il mio volto va in fiamme.» Gli confido ciò che lui non può vedere. Lui si passa la mano sul petto, mentre sento i suoi occhi su di me. Il suo sguardo illuminato dalla luna mi inchioda, costringendomi a chinarmi in avanti, i capelli mi coprono tutto il viso. Con voce tremante gli chiedo «come mai mi fissa in quel modo?» Sembro disorientata. Lui gira piano la testa verso di me e con la mano mi accarezza i capelli. Farfuglia qualcosa che non capisco bene, poi aggrotta la fronte e riporta l’attenzione su di me. I suoi occhi illuminati dalla luna brillano. Si alza si siede di fronte appoggia le mani sulle mie gambe e unisce le dita delle mani.
La sua bocca di fronte alla mia… una grande distrazione. Mi lascio andare in un respiro lungo. Mi si aprono le spalle. «Venire qui stasera, qui con te, trovarmi di fronte a te, non mi lascia pensare ad altro.» «Mi ricorderò.» Mormoro dentro di me ancora confusa e felice.
Il cuore batte all’impazzata, l’onda arriva bagnando la sua schiena e i miei piedi. Mi ritrovo libera dentro, abbracciata dalla frescura serale.
Mi alzo per passeggiare lungo la riva, cosa mi sta succedendo, non capisco nulla. Sarà il suo modo di guardarmi? Il suo sedurmi con gli occhi? Non capisco le mie reazioni non logiche di questa sera.
Sorrido guardando la luna che sale tra le colline, finalmente un sorriso di sollievo. Mi fermo, il cuore si calma. Ripenso a questo scorcio di serata, accovacciandomi a terra sorrido, raccogliendo le idee mi calmo con il riflesso della luna sul mare. Mentre mi lascio alle spalle le colline ed i loro contorni, inizio a sentirmi imbarazzata. Sto reagendo a qualcosa che esiste nella mia immaginazione. Certo che Gio è un uomo attraente, sicuro di sé, amorevole, a suo agio con me, mi ama dal suo profondo. Un brivido percorre la mia schiena. Mentre mi perdo nell’orizzonte, la mia mente continua a vagare pensando a Gio.
Mi immagino di essere sull’acqua distesa, mi lascio trasportare e lo sguardo di quegli occhi verdi penetranti mi fissano e quella voce armoniosa ed intima mi guida tra le onde. Mi tranquillizzo respirando piano. Un rumore mi distrae «Gio accende lo stereo e alza il volume», ritorno al mio viaggio immaginario e mi lascio andare tra le onde.
«Oh, Angie, mi sussurro dentro, è bellissimo!»